Riporto la lettera, presente sul blog di Beppe Grillo, di una madre affranta dalla perdita del figlio sul posto di lavoro e che nel momento che ha chiesto giustizia le hanno ucciso il figlio la seconda volta.
Poiché ritengo che sia arrivato il momento che si cominci veramente, almeno a provare, a fare qualcosa, non possiamo continuare a renderci complici, indiretti? o forse anche in qualche modo diretti, facendoci scivolare tutto addosso; vi riporto il link alla pagina webmail della presidenza della repubblica con la quale scrivere direttamente al presidente, visto che ha sempre detto che la lotta alle morti sul lavoro sono il suo impegno prioritario, per cominciare a fare una reale pressione, almeno provarci, sulle istituzioni a partire dalla più alta, perché qualcosa cambi.
Io l'ho già fatto, chiunque di voi si senta in qualche modo toccato da questa questione, provi come me a cominciare a fare qualcosa, forse usando come punto partenza il quirinale la si prende alla lontana, ma almeno cominciamo a fare qualcosa, non possiamo continuare a dire: "tanto non servirà a niente", noi abbiamo più potere di quanto immaginiamo, è la storia che ce lo insegna, è che non ce ne rendiamo conto, allora cominciamo ad usarlo non aspettiamo che qualcun'altro, soprattutto quelli di Roma ci vengano in aiuto ed in soccorso, se aspettiamo loro stiamo freschi, a maggior ragione adesso che a capo del governo c'è un imprenditore.
Un proverbio dice:" se vuoi che una cosa sia fatta bene fattela da solo!"
E' arrivato il momento di farci le cose "da soli". Aiutiamo questa madre nella lotta.
https://servizi.quirinale.it/webmail/missiva.asp
"Sono Graziella Marota, la mamma di Andrea Gagliardoni, morto il 20 giugno 2006 presso la ditta Asoplast di Ortezzano mentre stava svolgendo il suo lavoro di semplice operaio.Una macchina tampografica gli ha schiacciato il cranio nel giro di pochi secondi. Da quel giorno la mia vita è cambiata: vivo nel dolore e nell'angoscia, ma da questo dolore e angoscia è scaturita una grande rabbia che mi ha permesso di portare avanti questa lotta contro le "morti bianche". Veramente non ho ancora capito perchè vengono definite con questo aggettivo.Venerdì 4 aprile 2008 si è tenuta presso il tribunale di Fermo (AP) la prima udienza preliminare: imputati per omicidio colposo l'amministatore delegato dell'Asoplast Giuseppe Bonifazi e l'amministratore delegato della ditta Mag System Srl con sede in Schio, Mario Guglielmi, costruttrice della suddetta macchina modello T A 1000/S C/8.Il primo per non aver messo a disposizione del lavoratore un' attrezzatura idonea, e per aver disattivato l'unico sistema di sicurezza per velocizzare la produzione.Il secondo per aver costruito ed apposto il marchio CE ad una macchina non conforme ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dall' allegato 1 del D.P.R. 459/96, delle norme UNI e comunque inadeguate ai fini della sicurezza.Con questi capi di imputazione mi aspettavo una condanna che fungesse da deterrente per quegli imprenditori che agiscono ancora nell'illegalità, mettendo a repentaglio la vita umana, la vita degli operai naturalmente.Ma tutto il processo si è risolto in pochi minuti. Gli imputati hanno chiesto il patteggiamento e il PM Bartolozzi ha ritenuto congrua la pena di otto mesi di condizionale per entrambi gli imputati.Ma Andrea non c'è più, gli hanno troncato la vita sul nascere….. aveva solo 23 anni.Oggi ancora più di prima urlo tutto il mio dolore e la mia rabbia contro questa sentenza scandalosa e irriverente nei confronti di tutti i martiri del lavoro.Continuerò imperterrita la mia lotta, sperando che qualcosa cambi."
domenica 20 aprile 2008
Ucciso due volte
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